Il mondo della luna, libretto, Parma, Monti, [1750]

 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Ecclitico, figurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Bonafede.
 
 BONAFEDE che dorme. ECCLITICO travestito con abito capriccioso. ERNESTO ne’ suoi abiti
 
 ECCLITICO
 Ecco qui Bonafede
 nel mondo della luna. Egli ancor dorme
 e quando sarà desto
540esser non crederà nel mio giardino
 ma nel mondo lunare
 fra le delizie peregrine e rare.
 ERNESTO
 Ma Flaminia e Clarice
 son del tutto avvisate?
 ECCLITICO
                                           Il tutto sanno
545e a ogni nostro disegno aderiranno.
 Lisetta nulla sa ma non importa.
 Con un'altra invenzione
 farò ch'ella si creda
 nel mondo della luna trasportata.
550Ella è da Cecco amata
 e Cecco la desia;
 e acciocch'egli aderisca alle mie voglie
 gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
 ERNESTO
 Flaminia sarà mia.
 ECCLITICO
555E mia sarà Clarice.
 Oggi ciascun di noi sarà felice.
 Le macchine son pronte;
 son pronti i giochi, i suoni, i balli e i canti,
 cose che pareran prodigi o incanti.
 ERNESTO
560Ed io per esser pronto
 a sostener la mia caricatura,
 vado tosto a cambiar spoglie e figura. (Parte)
 
 SCENA II
 
 ECCLITICO e BONAFEDE che dorme
 
 ECCLITICO
 Buonafede ancor dorme,
 tempo è di risvegliarlo.
565Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l'oppio,
 in sé ritornerà.
 BONAFEDE
                               Flaminia...
 ECCLITICO
                                                     Ei chiama
 la figliuola fra il sonno e la vigilia.
 BONAFEDE
 Ehi Clarice... Lisetta...
 ECCLITICO
570Ora si va svegliando.
 BONAFEDE
                                         Eh! Dove sono.
 ECCLITICO
 Amico.
 BONAFEDE
                 Olà, chi siete?
 ECCLITICO
 Che? Non mi conoscete?
 Non ravvisate Ecclitico?
 BONAFEDE
                                              Voi quello?
 ECCLITICO
 Sì, quel son io.
 BONAFEDE
                              Ma dove,
575dove, amico, siam noi?
 ECCLITICO
 Dove la sorte tutt'i beni aduna.
 Nel bellissimo mondo della luna.
 BONAFEDE
 Eh! Mi burlate?
 ECCLITICO
                                E non ve n'accorgete
 dallo splendor che fa più bello il giorno?
580Dall'aria salutar che spira intorno?
 BONAFEDE
 È vero. O che bel giorno!
 Oh che aria dolcissima e soave!
 ECCLITICO
 Mirate a' vostri piedi
 dal bel terren fecondo
585nascer le rose e i gigli.
 BONAFEDE
                                           Oh che bel mondo!
 ECCLITICO
 Udite il dolce canto
 degli augellin canori.
 BONAFEDE
                                         Oh che contento!
 Son fuor di me, non so dove mi sia.
 ECCLITICO
 Udite l'armonia
590ch'esce dagli arbuscelli,
 agitati dai dolci venticelli.
 BONAFEDE
 Bravi, bravissimi.
 Gli alberi in questo mondo
 suonan meglio dei nostri sonatori.
 ECCLITICO
595Or vedrete ballar ninfe e pastori.
 BONAFEDE
 Oh che ninfe gentili! O che fortuna!
 Oh benedetto il mondo della luna!
 Ma sa l'imperatore
 ch'io qui son arrivato?
 ECCLITICO
600È di tutto informato.
 BONAFEDE
 Andiamlo a ritrovar.
 ECCLITICO
                                        Non è permesso
 con quell'abito andar innanzi a lui,
 s'egli non ve ne manda uno de' sui.
 Ma ecco i cavalieri
605con i paggi e i staffieri. Il gran monarca
 vi manda da vestire.
 BONAFEDE
                                        Oh che bel mondo!
 
 SCENA III
 
 Due comparse portano gli abiti, si traveste Bonafede e poi partono
 
 BONAFEDE
 Come avrò a contenermi?
 Quante gran riverenze avrò da fare?
 ECCLITICO
 Il nostro buon monarca
610non vuol adulatori. Egli è un signore
 ch'è tagliato alla buona e di buon cuore.
 BONAFEDE
 Andiam. Non vedo l'ora di vederlo.
 ECCLITICO
 Restate qui, che io
 anderò ad avvisarlo;
615egli ha tanta bontà
 che per farvi piacer ei qui verrà.
 BONAFEDE
 E la mia cameriera e le mie figlie
 non verranno con noi?
 ECCLITICO
 Sì sì; verranno poi,
620anzi le nostre donne
 han ius particolare a questo impero,
 perché va colla luna il lor pensiero.
 
    Voi lo sapete
 come son fatte,
625ora vezzose
 tutte amorose,
 or ostinate
 fiere arrabbiate.
 Che, non è vero?
630Sono lunatiche
 oh signorsì.
 
 SCENA IV
 
 BONAFEDE solo
 
 BONAFEDE
 Parmi che dica il vero; anzi Lisetta
 ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
 Ma s'ella qui verrà
635forse si cangerà. Ben mi ricordo
 del bellissimo caso
 della donna menata per il naso.
 
 SCENA V
 
 Vedesi in fondo della scena comparire un carro trionfale tirato da uomini vagamente ornati. CECCO vestito da imperatore e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con stella in fronte, BONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di zinfonia si avvanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione
 
 BONAFEDE
 Umilmente m'inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi?
 BONAFEDE
640Son uomo sublunar ch'ha la fortuna,
 mercé il bon cuor di vostra maestà,
 d'esser or cittadino della luna;
 e se a voi... Ma che vedo?
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V'ingannate.
645Io stella sono ed Espero m'appello;
 e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l'influsso
 quel ch'Ernesto s'appella
650dalla costellazion della mia stella.
 BONAFEDE
 Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi meravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
655un buffon che somiglia tutto a voi.
 BONAFEDE
 Grazie a vostra bontà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
 E pur nel vostro mondo
 chi sa far il buffon è fortunato.
 BONAFEDE
660Capperi! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or che vi pare?
 Vi piace il nostro mondo?
 BONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
 una grazia, signor, ancor vi chiedo.
 CECCO
665Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BONAFEDE
 Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v'ho capito,
 le vorreste con voi.
 Io le farò venire
670ma però con un patto,
 che vuo' senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BONAFEDE
 Ma, signor...
 CECCO
                          Già lo so
 che siete innamorato
675in quei belli occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BONAFEDE
 Dunque lei l'ha veduta?
 CECCO
                                              Certamente.
 Una macchina abbiamo
 da cui spesso vediamo
680quel che si fa laggiù nel basso mondo
 e il piacer più giocondo
 che aver possan i nostri occhi lunari
 è il mirar le pazzie de' vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
685e poi crepa e se ne va.
 Un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha.
 Un geloso è tormentato.
 Un corrente è criticato.
690Quasi tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore;
 chi delira per furore;
 chi sta bene e vuol star male;
695chi ha gran fumo e poco sale;
 al rovescio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)
 
 SCENA VI
 
 BONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Voi avete due figlie?
 BONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
 Fanciulle o maritate?
 BONAFEDE
                                          Son ragazze
700e non ho ancora lor dato marito,
 perché non ho trovato un buon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben. Nel vostro mondo
 due cattivi mezzani
 soglion far qualche volta i matrimoni;
705uno è il capriccio e l'altro è l'interesse.
 Dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BONAFEDE
 Vosignoria favella
 come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
710Qui non v'è alcun che dica
 di morir per l'amata;
 non v'è alcun che sia fido ad una ingrata.
 Non vedrete chi voglia
 nella tasca portar ampolle o astucci
715con balsami o ingredienti,
 utili delle donne ai svenimenti.
 
    A quelle luci amate
 presenterà tra poco
 l'ardor del suo bel foco
720il fido adorator.
 
    E fido a quel sembiante
 sarà quest'alma mia
 accesa sol d'amor.
 
 SCENA VII
 
 BONAFEDE solo
 
 BONAFEDE
 Io resto stupefatto.
725Questo è un mondo assai bello, assai ben fatto.
 Cantan sì ben gli augelli,
 suonano gli arboscelli;
 ognun balla, ognun gode;
 ognun vive giocondo;
730oh che mondo felice! Oh che bel mondo!
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità.
 
    Gl'alberi suonano,
735gl'augelli cantano,
 le ninfe ballano,
 gl'echi rispondono,
 tutto è godibile,
 tutto è beltà.
 
740   Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO e LISETTA condotta da due con gli occhi bendati
 
 LISETTA
 Dove mi conducete?
 Siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
745Levategli la benda,
 or che la fortunata
 a questo nostro mondo è già arrivata.
 LISETTA
 Oimè, respiro un poco.
 ECCLITICO
 Bella ragazza, io gioco
750che dove adesso siete
 voi non v'immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
 caro signor Ecclitico, ch'io sappia?
 Sopra una sedia m'ero addormentata
 allor che son venuti
755questi non so se sieno uomini o bruti.
 M'hanno bendati gli occhi,
 m'hanno condotta via
 e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
 Lisetta, avete avuta la fortuna
760d'esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah mi fate ridere;
 non sono una bambina
 da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
 Delle parole mie
765voi la prova vedrete
 quando sposa sarete
 del nostro imperatore
 che pel vostro bel viso arde d'amore.
 LISETTA
 La favola va in lungo.
770Il padrone dov'è?
 ECCLITICO
                                   Morto si finse
 ma nel mondo lunare egli è passato
 e anch'io dopo di lui son arrivato.
 LISETTA
 Caro signor lunatico,
 non mi fate adirar. Per qual cagione,
775ditemi, uscir di casa mi faceste?
 ECCLITICO
 Di casa uscir credeste
 ma dal balcon passata
 foste qui da una nuvola portata.
 LISETTA
 Orsù tali pazzie soffrir non voglio,
780vuo' saper dove tende quest'imbroglio.
 ECCLITICO
 Ecco il vostro padrone,
 domandatelo a lui che lo saprà,
 io vado a ritrovar sua maestà. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 LISETTA, poi BONAFEDE
 
 LISETTA
 Quello è il padrone? È lui.
785Non capisco la sua caricatura.
 Oh che moda graziosa! Oh che figura!
 BONAFEDE
 Lisetta, oh benvenuta.
 Tu ancor sei qui con noi?
 Fortunata da ver chiamar ti puoi.
 LISETTA
790Ma dove siam?
 BONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete ingannar.
 BONAFEDE
                                       No, te lo giuro.
 Questo è il mondo lunar, te l'assicuro.
 LISETTA
 Adunque sarà vero
 che una nuvola qui m'avrà portata?
 BONAFEDE
795Sei stata fortunata.
 Perch'io ti porto amore,
 sei venuta a goder sì grand'onore.
 LISETTA
 Ma qui che far dovrò?
 BONAFEDE
 Quello che devi far t'insegnerò.
800Tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BONAFEDE
                          Tu devi
 fargli qualche carezza.
 LISETTA
 Lo sapete, signor, non sono avvezza.
 BONAFEDE
 Credi forse che qui
805si faccian le carezze
 colla malizia che si fan da noi?
 Qui ognuno si vuol ben con innocenza.
 E sbandita è quassù la maldicenza.
 LISETTA
 Oh se fosse così, saria pur bello
810questo mondo lunar!
 BONAFEDE
                                         Credilo, è tale.
 LISETTA
 Questo mi piace assai.
 BONAFEDE
                                            Vien qua, Lisetta,
 dammi la tua manina.
 LISETTA
                                            Oh signor no.
 BONAFEDE
 Perché?
 LISETTA
                  Perché non so
 se nel vostro operar vi sia tristizia.
 BONAFEDE
815Eh qui tutto si fa senza malizia.
 LISETTA
 Quand'è così, prendete.
 BONAFEDE
                                              Oh cara mano.
 LISETTA
 Piano, signore, piano.
 Voi me l'avete stretta sì furioso
 che mi parete alquanto malizioso.
 BONAFEDE
820Io sono innocentino,
 credi, Lisetta mia, come un bambino.
 LISETTA
 (Che caro bambinello!
 Egli è tanto innocente quanto è bello).
 BONAFEDE
 Che dite? Ch'io son bello?
 LISETTA
                                                  Signorsì.
 BONAFEDE
825Quando lo dite voi, sarà così.
 
    Non aver di me sospetto,
 malizioso io non ho il core.
 
 LISETTA
 
 Vi conosco bel furbetto,
 malizioso è il vostro amore.
 
 BONAFEDE
 
830Non è ver.
 
 LISETTA
 
                      Non me ne fido.
 
 BONAFEDE
 
 Son pupillo.
 
 LISETTA
 
                         Io me ne rido.
 
 BONAFEDE
 
 Via carina, una manina.
 
 LISETTA
 
 No, non voglio.
 
 BONAFEDE
 
                              Oh crudeltà.
 
    Come fo alla mia canina,
835le carezze io ti farò.
 
 LISETTA
 
    Ed io qual da una gattina
 le carezze accetterò.
 
 BONAFEDE
 
    Vieni, o cara barboncina.
 
 LISETTA
 
 Vieni, o bella piccinina.
 
 BONAFEDE
 
840Vien da me, non abbaiar.
 
 LISETTA
 
 Passa via, mi vuoi graffiar.
 
 SCENA X
 
 CECCO nell’abito di finto imperatore con seguito, poi BONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
 Olà, presto fermate
 Bonafede e Lisetta.
 Dite che il loro imperator gli aspetta.
845Vuo' procurar, fin che la sorte è amica,
 il premio conseguir di mia fatica.
 BONAFEDE
 Eccomi a' cenni vostri.
 LISETTA
                                            Oh cosa vedo!
 Cecco è l'imperator?
 CECCO
                                        Lisetta addio.
 LISETTA
 Ti saluto; buondì, Cecchino mio.
 BONAFEDE
850Sei pazza? Cosa dici
 al nostro imperatore?
 LISETTA
 Pazzo sarete voi.
 Ci conoschiamo bene fra di noi.
 CECCO
 Bella, Cecco non son ma vostro sono,
855olà s'innalzi il trono.
 Lisetta, vezzosetta e graziosina,
 vi voglio far lunatica regina.
 BONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
 mi facesse l'onore
860di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       E ben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l'aggradite.
 LISETTA
 Il trono? Oimè, non so.
 Sono fra il sì e il no.
 Cotante cose stravaganti io vedo
865che dubito di tutto e nulla credo.
 CECCO
 Eh via, venite in trono.
 Se vi piace il mio volto,
 sia Cecco o non sia Cecco,
 che cosa importa a voi?
870Dopo ci aggiusteremo fra di noi.
 LISETTA
 È questa una ragion che non mi spiace.
 Vengo.
 BONAFEDE
                Dove, Lisetta?
 LISETTA
 A ricever le grazie
 del nostro imperatore,
875giacch'egli mi vuol far sì bell'onore.
 BONAFEDE
 Come? Non ti vergogni?
 Non hai timore della sua tristizia?
 LISETTA
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 BONAFEDE
 Lisetta, bada bene.
 LISETTA
                                      È innocentino,
880il nostro imperator, come un bambino.
 CECCO
 Aspettar più non voglio,
 presto, venite al soglio.
 LISETTA
 Dunque lei...
 CECCO
                           Sì, mia cara,
 son vostro, se volete.
 LISETTA
885Lei mio... Ma se poi... Ma s'io non sono...
 Non so quel che mi dica.
 CECCO
                                               Al trono, al trono.
 LISETTA
 
    Quanta gente che sospira
 di veder cos'è la luna
 ma non hanno la fortuna
890di poterla contemplar. (Cecco dà braccio a Lisetta e frattanto che si fa il ritornello dell’aria la conduce in trono)
 
 BONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
 solo Lisetta è stata.
 Le povere mie figlie
 ancor non hanno avuta la fortuna
895di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
 che per viaggio sono
 e che saran fra poco
 ancor esse portate in questo loco.
900Allegri, o Bonafede,
 che la coppia gentil venir si vede.
 
 SCENA XI
 
 Al suono di sinfonia cala una nuvola e si apre ed escono FLAMINIA e CLARICE. BONAFEDE le incontra. CECCO e LISETTA restano in trono e sopraggiunge ERNESTO ed ECCLITICO
 
 BONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
 siate le benvenute. Ah, che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
905dello spirito mio
 ch'abbia fatto per voi quel ch'ho fatt'io!
 Lunatiche ora siete,
 un mondo goderete
 pieno di cose belle,
910splenderete quassù come due stelle.
 FLAMINIA
 Molto vi devo, o padre,
 un uom saggio voi siete,
 di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
915che avete una gran mente,
 siete un uom virtuoso senza pari.
 Cedon gli uomini a voi famosi e rari.
 BONAFEDE
 Inchinatevi tosto
 al nostro imperatore;
920grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMINIA
 Monarca, a voi m'inchino.
 CECCO
 Manco male che voi
 vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMINIA
 Perdon io vi dimando
925e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà, Espero, udite. (Ad Ernesto)
 Questa bella servite,
 conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
930Obbedito sarete.
 BONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor, le figlie mie
 con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 Voi vi credete d'esser anco in terra,
 ove gli uomini son pieni di tristizia,
935ma qui tutto si fa senza malizia.
 BONAFEDE
 Sì è? Non parlo più.
 FLAMINIA
                                       Contenta io vado,
 giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che m'accompagna.
 
    Allo splendor di quelle
940care pupille belle
 resistere non sa
 l'anima amante.
 
    Già sento che il mio core
 arde per lui d'amore
945e l'alma mia sarà
 sempre costante.
 
 SCENA XII
 
 CECCO e LISETTA in trono, BONAFEDE, ECCLITICO e CLARICE
 
 CLARICE
 Flaminia ora sta bene
 ed io cosa farò?
 La mia stella ancor io non troverò?
 CECCO
950Ecclitico, che siete
 del mio trono lunar cerimoniere,
 a Clarice gentil fatte il bracciere.
 ECCLITICO
 Prontamente obbedisco.
 CLARICE
 Ed io vado contenta
955a contemplar dappresso
 le lunatiche sfere
 col lunatico mio cerimoniere.
 
    No, non può contro il mio cuore
 più la sorte esser rubella,
960s'ha per guida la sua stella,
 ei di più non può bramar.
 
    Ardo solo a quella face
 che m'alletta, che mi piace
 e sì nobile desio
965sol mi fece innamorar. (Parte servita da Ecclitico)
 
 SCENA XIII
 
 BONAFEDE, CECCO e LISETTA in trono
 
 LISETTA
 Ed io son stata qui
 con poca conclusione,
 come un'imperatrice di cartone.
 CECCO
 Mia bella, eccomi a voi. (Si alza)
970Vi voglio incoronare
 e nello stesso tempo anco sposare.
 LISETTA
 Ringrazierò la vostra cortesia.
 BONAFEDE
 (E pur sento un tantin di gelosia).
 CECCO
 Olà, vengano tosto
975le insegne imperiali
 e si facciano i gran cerimoniali.
 
 SCENA XIV
 
 ECCLITICO con cavalieri e servi, che portano scettro e corona per incoronar Lisetta, e detti.
 
 ECCLITICO
 Ecco già preparato
 per la pompa real l'alto apparato. (La orchestra suona il ritornello del quartetto e intanto Cecco fa la incoronazione di Lisetta, poi scendono dal trono)
 
 CECCO
 
    Mia monarchessa
980a me t'appressa,
 tutto ti dono lo scettro ed il cor.
 
 LISETTA
 
 Grazie vi rendo di tanto favor.
 
 ECCLITICO
 
    Di cor mi consolo
 con vostra maestà.
 
 LISETTA
 
985   Vi sono obbligata
 di tanta bontà.
 
 BONAFEDE
 
    Anch'io mi rallegro
 signora maestà.
 
 LISETTA
 
    Vi sono obbligata
990di tanta bontà.
 
 ECCLITICO
 
    Deh lasci che almeno...
 
 BONAFEDE
 
 Mi dia permissione...
 
 LISETTA
 
 Prendete, tenete.
 Son tutta bontà.
 
 BONAFEDE, ECCLITICO, CECCO A TRE
 
995   E viva mill'anni
 la vostra maestà.
 
 CECCO
 
    Cara v'abbraccio.
 
 LISETTA
 
 Senza malizia.
 
 BONAFEDE
 
 Ed a me niente?
 
 LISETTA
 
1000Senza malizia?
 
 ECCLITICO
 
 Sono innocente.
 
 LISETTA
 
 Senza malizia.
 
 TUTTI
 
 Oh che bel mondo!
 Bella innocenza!
1005Viver giocondo!
 Caro piacer.
 
 CECCO
 
    Sposa diletta.
 
 LISETTA
 
 Caro mio sposo.
 
 ECCLITICO
 
 Oh benedetta.
 
 LISETTA
 
1010Siete grazioso.
 
 BONAFEDE
 
 Ed a me niente?
 
 LISETTA
 
 Sì buona gente,
 tutta di tutti
 senza malizia
1015sempre sarò.
 
 TUTTI
 
    Senza malizia,
 senza tristizia
 sempre amerò.
 
    Bello è l'amare
1020senza bramare
 quello che avere
 già non si può.
 
    Senza malizia,
 senza tristizia
1025sempre amerò.
 
 Fine dell’atto secondo